Violazione della privacy su minori e pratiche commerciali scorrette sono costate 520 milioni di dollari alla Epic Games

fortnite multa di 520 milioni di dollari

Fortnite è il videogame più popolare al mondo. Vanta 400 milioni di utenti registrati e ha generato miliardi di dollari di ricavi nel solo 2021 per la casa produttrice Epic Games, Ma, dietro cotanto successo, c’è anche una storia di spregio verso i giocatori, violati nella loro privacy (specie i minori) nonché raggirati con pratiche scorrette che hanno fruttato milioni di euro in addebiti illegali.

Colpe che non potevano restare impunite, ed oggi il produttore del gioco “sparatutto” per antonomasia è stato colpito da una multa da oltre mezzo miliardo di dollari. La Federal Trade Commission (FTC) ha annunciato il raggiungimento di un accordo con Epic Games, Inc. che costringerà quest’ultima al pagamento di complessivi 520 milioni di dollari per porre fine alle azioni legali che la imputano di aver violato la privacy dei bambini e aver indotto milioni di giocatori ad acquisti non intenzionali.

Epic Games dovrà, in primis, pagare una sanzione pecuniaria di 275 milioni di dollari per condotta contraria alle norme del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA): trattasi di una multa record per la violazione di una regolamentazione della FTC. Epic Games, che era ben conscia dell’ingente numero di utenti under 13 di Fortnite di cui raccoglieva i dati senza prima ottenere il valido consenso dei genitori. L’azienda ha inoltre imposto ai genitori che richiedevano la cancellazione dei dati personali dei propri figli di superare ostacoli irragionevoli e, talvolta, non ha neppure accolto tali richieste.

Oltre a ciò, secondo la FTC, le impostazioni del gioco permettono agli utenti di chattare in diretta, per impostazione predefinita, sia testualmente che vocalmente. Tali impostazioni, insieme al ruolo svolto da da Epic Games nel consentire l’abbinamento di bambini e ragazzi a sconosciuti per giocare insieme a Fortnite, hanno danneggiato bambini e ragazzi: diversi tra loro sono stati vittime di bullismo, minacce, molestie e sono stati esposti a problemi pericolosi e psicologicamente traumatizzanti (non sono mancati casi di suicidio) mentre giocavano a Fortnite. Epic Games sarà, per questo, tenuta ad adottare soluzioni privacy by default per bambini e adolescenti.

Già nel 2017, i dipendenti stessi di Epic Games avevano esortato la società a modificare le impostazioni predefinite preoccupati per l’impatto, in particolare, sui bambini anche a fronte delle molteplici segnalazioni ricevute riguardo molestie, anche sessuali, subite da bambini durante il gioco. Ciononostante, l’azienda ha insistito nel mantenere le impostazioni predefinite limitandosi, solo in un secondo momento, ad introdurre un pulsante per consentire agli utenti di disattivare la chat vocale che tuttavia non era affatto facile da trovare per gli utenti.

Epic Games dovrà, dunque, disabilitare – per impostazione predefinita – le chat vocali e di testo per i minori salvo che i genitori degli utenti di età inferiore ai 13 anni o gli utenti adolescenti (o i loro genitori) non abbiano fornito consenso esplicito nei privacy settings. Dovranno, inoltre, essere cancellate le informazioni personali raccolte in precedenza dagli utenti di Fortnite in violazione dei requisiti di informativa e consenso dei genitori previsti dal COPPA, a meno che l’azienda non ottenga nuova autorizzazione dei genitori a conservare tali dati o l’utente si identifichi come di età pari o superiore a 13 anni attraverso una piattaforma indipendente di age verification. Infine, dovrà istituire un piano completo per la tutela della privacy che affronti i problemi identificati dalla FTC e sottoporsi a verifiche regolari e indipendenti.

L’accordo consta di due parti:
la FTC in particolare ha disposto che Epic paghi  275 milioni di dollari per aver violato le disposizioni in tema di trattamento dei dati dei minori di 13 anni, un’ulteriore somma di 245 milioni di dollari è stata comminata per l’utilizzo da parte di Epic di quelle che in Italia chiamiamo “pratiche commerciali scorrette”, che di solito vengono portate all’attenzione dell’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato, ovvero dall’uso di tecniche di “dark pattern”, all’insaputa dei giocatori e per la possibilità, da parte dei minori di acquistare V-Buck, senza il consenso dei genitori.
I V-Buck nel gioco Fortnite non sono altro che dei gettoni virtuali, che servono per acquistare oggetti all’interno del gioco.

I V-Buck (abbreviazione di Vindertech Bucks, o Vinderbucks) vengono utilizzati per ottenere skin, ovvero elementi estetici che modificano il look di personaggio e armi, da utilizzare nelle Battle Royale di Fortnite o nei vari contesti previsti dal gioco.

La società è ritenuta colpevole di aver utilizzato dark pattern per defraudare milioni di giocatori inducendoli ad acquisti non intenzionali. Avrebbe, infatti, utilizzato “modelli oscuri” per spingere consumatori di tutte le età a effettuare acquisti indesiderati nel gioco. La configurazione controintuitiva, incoerente e confusa dei pulsanti di Fortnite ha portato i giocatori a incorrere in addebiti indesiderati basati sulla pressione di un singolo pulsante.  Queste tecniche maliziose hanno portato a centinaia di milioni di dollari di addebiti non autorizzati per i consumatori.

Come se non bastasse, la FTC sostiene che Epic Games ha bloccato gli account dei clienti che avevano contestato gli addebiti non autorizzati privandoli dell’accesso a tutti i contenuti acquistati (che possono ammontare a migliaia di dollari). Di contro, quando l’azienda ha accettato di sbloccare un account, i richiedenti hanno ricevuto dalla stessa avvisi che avrebbero potuto essere banditi a vita se avessero contestato qualsiasi addebito futuro. Anche qui, Epic Games avrebbe ignorato le ripetute segnalazioni dei dipendenti e oltre un milione di reclami degli utenti in relazione ad addebiti ingiusti.

Epic Games – oltre a pagare la multa – dovrà eliminare qualsiasi dark pattern e tutte le pratiche scorrette verso gli utenti.

 

 

 

 

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